Nel variegato mondo dei finanziamenti, che negli ultimi dieci anni si è modernizzato notevolmente con l’ingresso di alcune tipologie come la cessione del quinto e i prestiti senza busta paga, alcune forme particolarmente utilizzate anni addietro stanno tornando prepotentemente di moda.
Tra queste spiccano, senza dubbio alcuno, i prestiti cambializzati, che i consumatori con qualche capello in più ricorderanno come una forma particolarmente in voga sino al secolo scorso. Per capire di cosa stiamo parlando, è opportuno chiarire cosa sia una cambiale, strumento di pagamento che nell’ultimo decennio è tornato ad essere frequentemente utilizzato.
Prestiti cambializzati: di cosa stiamo parlando?
La cambiale è un titolo di credito che consente al creditore un veloce ottenimento delle garanzie nell’eventualità che il debitore non sia in grado di pagare le rate del finanziamento. Questo titolo, infatti, ha come caratteristica principale il fatto di essere esecutivo, consentendo al debitore di poter ottenere l’immediato pignoramento dei beni del debitore qualora non sia in grado di far fronte ai propri impegni.
Esistono due tipologie di cambiale: il pagherò, che viene emessa dal debitore e contiene la promessa di pagare la somma presente nel titolo, e la tratta, dove il creditore (nel caso del prestito, banca o finanziaria) ordina al debitore di pagare una determinata somma ad un determinato soggetto (di norma lo stesso ente creditizio) in un giorno prestabilito.
Dopo questa doverosa premessa, addentriamoci, ora, nel mondo dei prestiti cambializzati. A questa tipologia di finanziamento fanno ricorso, nella maggior parte dei casi, quei soggetti che hanno visto respinta una richiesta di finanziamento per mancanza dei requisiti o perché segnalati nella Centrale Rischi o nel bollettino dei protesti per insolvenze pregresse.
Navigando su Internet si possono trovare diverse informazioni su questi prestiti. Anche il blog di Marco Germanò dedicato ai prestiti personali e cessione del quinto (prestitimag.it) ha trattato l’argomento dei prestiti con cambiale. Ti consiglio di approfondire la lettura nel suo blog, collegandoti a questo link
Consultando questa guida si può scoprire, ad esempio, che quando si inoltra una richiesta di prestito cambializzato non è prevista alcun tipo di verifica da parte della finanziaria: a garantire il soggetto erogante, infatti, è la cambiale stessa. Ed è per questo motivo che vi possono accedere anche quei soggetti, poc’anzi citati, che loro malgrado sono stati segnalati come “cattivi pagatori”.
Prestiti cambializzati: la richiesta online è la più conveniente e celere
Anche la privacy è totalmente assicurata: nei prestiti cambializzati, a differenza dei tradizionali finanziamenti, non viene mai richiesto la motivazione per la quale viene inoltrata la richiesta, anche se in moltissimi casi sono riconducibili all’acquisto di un bene o servizio e quindi, in quest’ultimo caso, possono rientrare nella cosiddetta categoria dei “prestiti finalizzati”.
I documenti da presentare per questo finanziamento sono gli stessi che si dovrebbero inoltrare per qualsiasi altra tipologia di prestito: documento d’identità in corso di validità; codice fiscale o tessera sanitaria; CUD o modello UNICO; ultime tre buste paga; permesso di soggiorno per i cittadini extracomunitari.
L’unico elemento che viene valutato dalla finanziaria è, di fatto, la sostenibilità del finanziamento, ossia se il debitore sia ragionevolmente in grado di far fronte ai propri impegni.
Grazie ad Internet, oltretutto, è diventato particolarmente semplice poter inoltrare una domanda di prestito cambializzato. Un numero elevato di finanziarie serie e qualificate offre la possibilità di poter inoltrare la domanda direttamente online, mediante la compilazione di un questionario presente sul sito della stessa finanziaria.
Un’opzione, la richiesta online, che consente di ottenere dei significativi risparmi in termini economici, grazie a spese per l’erogazione del finanziamento, come ad esempio la commissione di istruttoria, decisamente più leggere rispetto a quelle applicate dalle finanziarie con sportelli “fisici”.